La si nota subito quando si passeggia all’interno del parco Cicogna a Trecate, è la costruzione che colpisce perché particolarmente degradata, con le finestre rotte, le persiane attaccate alla parete in modo precario, una torre con una scala esterna molto vecchia. Si tratta dell’ex riseria che si trova nel complesso di Villa Cicogna.
Parte di quella costruzione, che risale al 1.800 è utilizzata dal centro diurno, ma il resto necessita di un forte intervento. Ecco allora l’idea dell’amministrazione comunale di inserire il progetto di recupero fra quelli del Recovery Fund per un totale di 5 milioni di euro.
L’idea è quella di una «riqualifica funzionale a favore dei giovani con diversi gradi di disabilità o fragilità e altri spazi per la cittadinanza oltre ovviamente al recupero del patrimonio architettonico e inoltre prevede il completamento della ristrutturazione di villa Cicogna ai fini di un ampliamento dell’offerta della Biblioteca e attività affini specie nell’ottica della digitalizzazione e dell’apprendimento di nuove tecnologie per lavoro, tempo libero e comunicazione» ha spiegato il consigliere comunale Mauro Bricco. Un lavoro importante che prevede un iter di cinque anni.
La storia
L’edificio risale appunto al 1.800. Il marchese Clerici, ottenuto il diritto di caccia sul territorio trecatese, fatta deviare la via che porta a Romentino e abbattuta la chiesa di San Michele nei pressi della corte delle magnolie per farla ricostruire poco distante, costruisce la villa incaricando l’architetto Croce, progettista della guglia più alta del duomo di Milano. Inizialmente è una sorta di casa di caccia del marchese Clerici, in un secondo momento passa ai conti Cicogna.