Trecate, scontro aperto sulla piscina. La minoranza: «Gestione diretta, ostinazione demenziale»

Il sindaco in consiglio: «Gli incassi e le spese di gestione ovviamente serviranno per stipulare la cifra per la concessione a soggetti privati»

Una telenovela senza fine quella sulla piscina comunale di Trecate che ha caratterizzato anche il consiglio comunale di ieri, 6 settembre. Sul tavolo la gestione diretta che l’amministrazione ha sperimentato per cinque mesi per poi decidere di tornare al project financing per assegnare a terzi l’impianto natatorio.

Durante il consiglio il sindaco Federico Binatti ha confermato la decisione di concedere a privati l’intero impianto, sia piscina interna che esterna, e che attenderà offerte per la nuova gestione. «Un passaggio in commissione per una decisione così importante, non avrebbe guastato, anzi – afferma il consigliere del gruppo di minoranza Trecate Domani, Raffaele Sacco -. Ma voglio soffermarmi sullo spreco di denaro che ha portato a questa scelta. Gli atti parlano di un ingresso economico – per i tre mesi estivi di gestione diretta della piscina – di 150 mila euro. Scorporando l’Iva a questa cifra e sommando gli ingressi del bar – ha fatturato meno di 10 mila euro considerando sempre l’Iva – troviamo una cifra che si aggira attorno ai 130 mila euro netti. L’amministrazione ha poi dato in gestione – tramite gara di appalto – a una società esterna l’organizzazione del personale delle piscine con un costo di 95 mila euro da sottrarre ai 130 mila euro delle entrate. Dunque è facile intuire che gli ingressi di questo esperimento amministrativo siano discutibili e fallimentari. Li avevo avvisati personalmente – visto che ci ho lavorato in passato in quella struttura – che non avrebbero avuto gli ingressi che avevano annunciato, ma non mi hanno ascoltato. Un rischio di impresa senza senso, non si può definire in nessun altro modo. Ora abbiamo bisogno di sapere le spese delle utenze che andranno a limare ancora di più quei 40 mila euro scarsi di ingressi. Probabilmente si andrà in perdita».

«Una prova di forza che definiamo demenziale – incalza il consigliere di minoranza, Filippo Sansottera – visto che la maggioranza sapeva, e l’ha ammesso, che l’esperimento gestionale si sarebbe rivelato fallimentare. Non riusciamo davvero a capire il perchè di un’ostinazione simile e senza giustificazioni».

Il sindaco Binatti ha ricordato che «la decisione – dopo gli eventi atmosferici del 24 luglio che hanno causato ingenti danni alla struttura – è stata frutto di una relazione tecnica stilata dal settore Lavori pubblici e non dall’amministrazione e che nella delibera di giunta del 10 di agosto era presente questa valutazione tecnica». Ha poi specificato che «le spese sostenute per le piscine erano state messe in conto in un piano economico finanziario più ampio. Gli incassi e le spese di gestione ovviamente serviranno per stipulare la cifra per la concessione a soggetti privati. Ci saranno, ovviamente, esperti che verranno interpellati per una valutazione».

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Trecate, scontro aperto sulla piscina. La minoranza: «Gestione diretta, ostinazione demenziale»

Il sindaco in consiglio: «Gli incassi e le spese di gestione ovviamente serviranno per stipulare la cifra per la concessione a soggetti privati»

Una telenovela senza fine quella sulla piscina comunale di Trecate che ha caratterizzato anche il consiglio comunale di ieri, 6 settembre. Sul tavolo la gestione diretta che l'amministrazione ha sperimentato per cinque mesi per poi decidere di tornare al project financing per assegnare a terzi l'impianto natatorio.

Durante il consiglio il sindaco Federico Binatti ha confermato la decisione di concedere a privati l'intero impianto, sia piscina interna che esterna, e che attenderà offerte per la nuova gestione. «Un passaggio in commissione per una decisione così importante, non avrebbe guastato, anzi - afferma il consigliere del gruppo di minoranza Trecate Domani, Raffaele Sacco -. Ma voglio soffermarmi sullo spreco di denaro che ha portato a questa scelta. Gli atti parlano di un ingresso economico - per i tre mesi estivi di gestione diretta della piscina - di 150 mila euro. Scorporando l'Iva a questa cifra e sommando gli ingressi del bar - ha fatturato meno di 10 mila euro considerando sempre l'Iva - troviamo una cifra che si aggira attorno ai 130 mila euro netti. L'amministrazione ha poi dato in gestione - tramite gara di appalto - a una società esterna l'organizzazione del personale delle piscine con un costo di 95 mila euro da sottrarre ai 130 mila euro delle entrate. Dunque è facile intuire che gli ingressi di questo esperimento amministrativo siano discutibili e fallimentari. Li avevo avvisati personalmente - visto che ci ho lavorato in passato in quella struttura - che non avrebbero avuto gli ingressi che avevano annunciato, ma non mi hanno ascoltato. Un rischio di impresa senza senso, non si può definire in nessun altro modo. Ora abbiamo bisogno di sapere le spese delle utenze che andranno a limare ancora di più quei 40 mila euro scarsi di ingressi. Probabilmente si andrà in perdita».

«Una prova di forza che definiamo demenziale - incalza il consigliere di minoranza, Filippo Sansottera - visto che la maggioranza sapeva, e l'ha ammesso, che l'esperimento gestionale si sarebbe rivelato fallimentare. Non riusciamo davvero a capire il perchè di un'ostinazione simile e senza giustificazioni».

Il sindaco Binatti ha ricordato che «la decisione - dopo gli eventi atmosferici del 24 luglio che hanno causato ingenti danni alla struttura - è stata frutto di una relazione tecnica stilata dal settore Lavori pubblici e non dall’amministrazione e che nella delibera di giunta del 10 di agosto era presente questa valutazione tecnica». Ha poi specificato che «le spese sostenute per le piscine erano state messe in conto in un piano economico finanziario più ampio. Gli incassi e le spese di gestione ovviamente serviranno per stipulare la cifra per la concessione a soggetti privati. Ci saranno, ovviamente, esperti che verranno interpellati per una valutazione».

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