Nelle ultime settimane la comunità parrocchiale di Trecate si è trovata ad affrontare un imprevisto carico economico che rischia di mettere in seria difficoltà l’equilibrio già fragile delle sue finanze. A raccontarlo, con chiarezza e preoccupazione, è don Ettore Maddalena, parroco del paese, che ha scelto le pagine del Bollettino Trecatese per condividere con l’intera cittadinanza gli sviluppi di una situazione complessa. Al centro della vicenda, ci sarebbe una verifica fiscale avviata dal Comune in merito al pagamento dell’Imu su alcuni immobili parrocchiali: spazi che da sempre ospitano attività pastorali e formative, ora considerati locali “non religiosi” e quindi soggetti all’imposta.
«Conteggi alla mano, è arrivata in parrocchia una richiesta, senza preavviso, di versare alle casse del Comune fino a un massimale di 436 mila euro» scrive nella lettera don Ettore. Una notizia che arriva in un momento in cui «la nostra parrocchia sopporta ogni anno una spesa superiore a 350 mila euro per le sole attività pastorali e per la manutenzione degli edifici religiosi» a fronte delle quali «stiamo purtroppo fronteggiando un periodo di forte riduzione delle entrate derivanti dalle offerte, tristemente proporzionale al calo delle presenze dei fedeli alle funzioni religiose». A confermarlo è la perdita economica di circa 100 mila euro con cui si è chiuso il 2024.
Secondo quanto riporta il parroco, quella chiesta dal Comune è «una cifra enorme, a cui non saremmo sicuramente in grado di far fronte. Avvalendoci del supporto di un professionista, abbiamo avviato un contenzioso per cercare almeno di ridurre l’importo totale, pur avendo però purtroppo già potuto constatare che non ci sarà grande spazio di contrattazione» nonostante «la parrocchia da sempre affianchi le proprie iniziative a quelle del comune per completare l’offerta di servizi sociali alla nostra città».
Il parroco, contattato, non vuole esprimere altri commenti, ma non risparmia una chiosa che restituisce sentimenti cupi: «Avevamo già tante emergenze da affrontare, non immaginavamo certo di dover fare i conti con questo nuovo duro colpo. Resta francamente un po’ di amarezza, oltre che tanta preoccupazione».